Eclettico" è forse il termine che meglio si addice a Paolo Avanzi. Difficile trovare una definizione che lo inquadri in modo compiuto. Un'anima inquieta che non si è tirata indietro di fronte a nulla che non gli desse un qualche stimolo emotivo o intellettuale. Studi classici, pianoforte al conservatorio, laurea in psicologia, esperienze di organizzazione aziendale, scrittura creativa e infine la pittura.
Per oltre una decina d'anni si è dedicato alla scrittura di racconti e romanzi, senza aver trovato una forma soddisfaciente che lo appagasse, a parte quella derivante dall'affinamento di un certo spirito critico.
L'incontro con le arti figurative avvenne quasi per caso nel bel mezzo della revisione di un romanzo che non ebbe poi sbocco editoriale. In fondo nella concezione creativa di Paolo Avanzi musica e letteratura non sono dimensioni estranee a quella figurativa, ma piuttosto aspetti complementari di un'unica prospettiva, tesa ad assimilare e integrare un principio di contraddizione interno, prima ancora che esterno, a questo suo variegato mondo.